ROSASPINA
E nacque una bambina e fu chiamata Rosaspina. Sette furono le fate chiamate alla festa e portarono alla bimba i doni più desiderabili: bellezza, intelligenza, virtù... E l'ottava fata? perché non fu invitata? Al suo arrivo il cielo si fece buio ed ella pronunciò parole che nessuno voleva sentire: la bambina si pungerà un dito e si addormenterà...
La storia di Rosaspina viene rappresentata con semplicità, nello stile proprio della compagnia che affianca a una cura particolare dell'immagine scenica un teatro d’attore molto fisico, in questo caso contaminato e arricchito da interventi di teatro di figura.
Scrive Italo Calvino a proposito delle fiabe: Le fiabe sono vere. Sono, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che è appunto il farsi di un destino: la giovinezza, dalla nascita al distacco da casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano.
Una versione dolce e visionaria della Bella Addormentata, dove si racconta di Rosaspina che va incontro al suo destino per diventare grande, e di un re e una regina che lasciano una figlia per non lasciarla mai più.
Spettacolo vincitore del FIT - Festival Internazionale Teatro, Lugano 2009
Spettacolo vincitore XXX Festival Nazionale di Teatro per Ragazzi, Padova 2011