Sezioni

Protocollo d'intesa per la riduzione del disagio abitativo

E’ stato siglato il nuovo Protocollo antisfratti che mira ad intervenire in maniera importante per ridurre il disagio abitativo di persone che, a causa della crisi economica, sono diventate, loro malgrado, morose rispetto al canone di affitto.

Il Comune di Calderara dispone a tal fine di un fondo di oltre 30.000 euro da erogare come contributo a sostegno delle famiglie colpite da provvedimenti di sfratto per morosità, in seguito agli effetti della crisi economica dilagata negli ultimi anni.

Il contributo, in parte a fondo perduto, in parte sotto forma di accesso al prestito bancario garantito, ha come obiettivo: l'estinzione del debito contratto dall'inquilino nei confronti del proprietario dell'immobile (nonché l’archiviazione della procedura di sfratto per morosità) oppure la possibilità di sottoscrivere un nuovo contratto di locazione, in caso di sfratto per morosità non ancora convalidato o ancora la possibilità di differire l’esecuzione del provvedimento di rilascio dell’immobile, in caso di sfratto per morosità già convalidato.

Per usufruire del Protocollo è necessario che aderiscano sia inquilino sia proprietario.

Possono chiedere di accedere

al fondo tutti i cittadini in possesso dei seguenti requisiti:

  • possesso della cittadinanza italiana o di un paese dell’U.E.;
  • contratto di locazione di immobile ad uso abitativo regolarmente registrato;
  • pendenza di un procedimento di intimazione di sfratto per morosità per il quale non sia ancora intervenuto il provvedimento di convalida ovvero, quelli per cui è intervenuta la convalida, ma per i quali non c’è stata ancora l’esecuzione;
  • importo massimo della morosità non superiore ad € 10.000;
  • residenza nell’immobile oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno;
  • possesso documentato di una situazione soggettiva per cui il nucleo familiare residente nell’immobile, a seguito di un evento intervenuto a partire dalla data di sottoscrizione del contratto di locazione dell’immobile oggetto di procedura di sfratto, ha subito una diminuzione della capacità reddituale, che ha portato ad una conseguente situazione di inadempienza all’obbligo di pagamento del canone di locazione;
  • possesso di un reddito attuale ISE non superiore a € 35.000 e valore ISEE non superiore a € 26.000;
  • nessun componente del nucleo familiare deve risultare titolare di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di Bologna di altro immobile fruibile ed adeguato alle esigenze del proprio nucleo.

Nel caso di un procedimento di intimazione di sfratto per morosità per il quale non sia ancora intervenuto il provvedimento di convalida, il proprietario che aderisce al Protocollo rinuncia al 10% della morosità complessiva (morosità aumentata forfettariamente del 10% per spese legali). La quota di debito rimanente è coperta al 90% da un contributo a fondo perduto erogato dal Comune, che, in ogni caso, non può essere superiore a 8.000 euro; il restante 10% resta a carico dell’inquilino (anche attraverso l’apertura di una linea di credito fino al 50% della somma).
Oppure, nel caso in cui l’inquilino abbia trovato un nuovo alloggio, potrà richiedere un finanziamento a fondo perduto utile a corrispondere per intero il deposito cauzionale necessario alla stipula del nuovo contratto di locazione.

Nel caso di un procedimento di sfratto per morosità per il quale è intervenuta la convalida ma non ci sia ancora l’esecuzione, si può invece procedere, sempre che siano d’accordo entrambe le parti, a un differimento dell’esecuzione per un periodo massimo di 12 mesi. In questo caso il Comune erogherà al proprietario un contributo a fondo perduto, che va da un minimo di 4.000 a un massimo di 8.000 euro.

Per maggiori informazioni e per aderire al Protocollo:

Ufficio Casa

Modulistica - Aree tematiche: Casa

Valuta questo sito