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Variante al PSC per ridurre le previsioni insediative

L’Amministrazione comunale di Calderara di Reno, la prima in provincia, ha deciso di approvare una variante al PSC (Piano strutturale comunale) di ridimensionamento delle previsioni insediative.

Con questa variante il 40% del territorio che il vigente PSC considera ambito di possibile espansione urbanistica torna ad essere agricolo. All’interno dell’area che rimane urbanizzabile, inoltre, la variante prevede l’aggiunta di una fascia di verde e la realizzazione di una nuova ciclabile che chiuda il “ring” di Calderara.

Sulla base della struttura del PSC e del POC approvati, delle dinamiche urbanistiche e territoriali in corso nel territorio del Comune e dei principi dello sviluppo sostenibile, la variante al Piano Strutturale Comunale ha le seguenti caratteristiche:

• riduce la dimensione delle aree destinate all’espansione residenziale (in gergo tecnico ARS) per diminuire il carico urbanistico previsto e incentivare la riqualificazione delle aree destinate al recupero;

riduce dell’8% il numero massimo di alloggi previsto (che passano quindi da 500 a 460, tenuto conto che di questi 250 circa sono un residuo del PRG), coniugando alle riduzioni dell’ambito una diminuzione della capacità edificatoria;

• incentiva la riqualificazione dell’ambito centrale di via Armaroli stabilendo un criterio premiante (in termini di indice massimo di edificabilità) per coloro che costruendo negli ARS si faranno anche carico di una parte di riqualificazione di via Armaroli.

 

PSC vigente

 

Variante al PSC

Volontà dell’Amministrazione è quella di pensare al territorio con un’ottica più sostenibile dal punto di vista ambientale, riconducendo il dimensionamento residenziale “alle necessità derivanti dall’attuale quadro socio-economico, consentendo di puntare prioritariamente sulla riqualificazione e rigenerazione urbana” (come si legge nella delibera della Giunta comunale n. 110 del 30 luglio 2013).

Tale impegno va nella direzione indicata dalle più recenti disposizioni normative in merito. La legge urbanistica regionale sulla tutela e sull’uso del territorio (L.R. 20/2000) infatti, sancisce il principio del risparmio delle risorse territoriali, promuovendone un uso appropriato, e subito dopo, sottolinea come il consumo di nuovo territorio debba essere ipotizzato solo quando non siano perseguibili alternative di riqualificazione dell’esistente. Il contenimento del consumo del suolo è al centro anche del Disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri nel giugno dello scorso anno.

La risoluzione della Giunta comunale di Calderara è maturata anche a seguito dell’attività di confronto con gli operatori economici e le proprietà che si è svolta durante il percorso di definizione del primo Piano operativo comunale –POC- (adottato nel gennaio 2013 e approvato nel luglio dello stesso anno). Quel confronto ha permesso di misurare direttamente l’effetto marcato della crisi economica, che si manifesta attualmente in forma più che visibile proprio nel settore dell’edilizia, sulle prospettive di nuovo intervento: a quasi cinque anni dall’adozione del PSC (avvenuta nel 2009), l’attuale contingenza economica rende necessario ripensare, o comunque verificare e adattare le logiche di definizione degli strumenti urbanistici in vigore, nati e definiti sulla base di presupposti totalmente diversi.

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